8 pet owner su 10 controllano i valori nutrizionali per scegliere il loro cibo
L’amore per gli animali è intimamente associato con la bontà di carattere e si può tranquillamente affermare che chi è crudele con gli animali non può essere un uomo buono”: le parole di Arthur Schopenhauer suonano da monito in un periodo in cui, a livello globale, cresce sempre più l’attenzione dei pet owner nei confronti della salute e dell’alimentazione dei propri amici animali. Questa meticolosità sale ulteriormente con l’arrivo del caldo estivo, periodo in cui, per le persone così come per gli animali, mancano le forze e diminuisce l’appetito. Le prime conferme in merito giungono dal portale Pet Food Industry, secondo cui negli USA il benessere degli animali domestici è divenuto la priorità per il 30% dei proprietari. Restando in tema, quasi 9 pet owner su 10 concordano sull’importanza di adottare anche delle misure preventive in termini sanitari come, ad esempio, prenotare delle visite di controllo regolari, acquistare alcuni farmaci da tenere in caso di eventuali urgenze e curare l’alimentazione. A questo proposito, il 28% delle persone che possiedono un animale domestico negli USA e il 35% di questi nel Regno Unito non esclude l’inserimento di integratori nella dieta del proprio compagno di vita. E ancora, il 30% degli statunitensi è interessato anche a prodotti che calmano persino l’ansia dei propri animali oltre ad ulteriori supplementi in grado di migliorare il loro benessere digestivo. Si parla di “animal health” anche all’interno di un approfondimento di Global Pet Industry: stando ad un sondaggio globale che ha coinvolto circa 2.500 proprietari di animali domestici nel Regno Unito, Stati Uniti, Brasile, Germania e Cina, il 79% dei proprietari controlla l’etichetta del prodotto prima di acquistarlo. Inoltre, il 75% degli stessi concorda sul fatto che l’assenza di allergeni renda più salutari gli alimenti.
Restando sul discorso etichetta, risulta importante anche verificare lo stato di conservazione del prodotto e, in particolar modo, i supplementi utilizzati per mantenerlo ottimale sia in termini di palatabilità sia a livello di proprietà nutrizionali. A questo proposito emergono soluzioni naturali che portano la firma di una realtà italiana con sede a Ravenna, ovvero CFS Europe. La company, infatti, crede molto nell’importanza della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo della propria divisione dedicata al pet food. “Non è un segreto che gli animali domestici siano una fonte di gioia nella vita delle persone – afferma Massimo Cupello Castagna, amministratore delegato di CFS Europe – Prendersi cura di loro e della loro alimentazione è diventato imprescindibile, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui il fattore caldo non è da sottovalutare. Noi di CFS Europe scendiamo quotidianamente in campo, realizzando soluzioni naturali come gli antiossidanti utili alla conservazione dei prodotti e al prolungamento della loro durata, chiamata «shelf life». Questi riducono il rischio di trovare sugli scaffali alimenti soggetti all’ossidazione e agli effetti negativi a livello di sapore, aroma, consistenza e sostanze nutritive”.
Le parole di Cupello danno il via ad un percorso di analisi del panorama nazionale effettuato grazie agli spunti offerti dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy che ha dedicato un dossier speciale proprio alla nutrizione di cani e gatti domestici. Dal report emergono tre tendenze predominanti: il rich-in, il free from e l’italianità. I rich-in, ovvero i prodotti arricchiti da particolari supplementi o integratori, costituiscono il paniere più consistente per numero di referenze e per valore delle vendite: questi infatti superano i 453 milioni di euro di vendite e costituiscono il 59,1% della nutrizione totale di cani e gatti. Sulle etichette di 1.774 alimenti arricchiti, vengono individuati e classificati 9 claim: quello delle vitamine è il più importante, in termini di numero di prodotti e giro di affari, con oltre 340 milioni di euro ricavati dalle vendite, seguito da “Omega 3-6” e “proteine”. Quando si parla di free from, invece, s’intendono gli alimenti senza supplementi che hanno superato i 435 milioni di euro di ricavi. I claim rilevati? Ben 5: il più diffuso e importante per giro d’affari è quello dei prodotti “senza coloranti”, seguito da “sugar free” e “grain free/low grain”. Ma non è tutto, il vero fenomeno del momento nel petfood è l’affermazione dell’italianità dei prodotti come valore determinante per le scelte d’acquisto. Secondo quanto indicato, infatti, le vendite sono cresciute del 17,7% nel corso dell’ultimo anno solare, sfiorando i 56 milioni di euro in termini di vendite. L’analisi del report prosegue con un focus sulla sostenibilità: i pet owner ricercano solo ed esclusivamente prodotti con certificazioni green, ovvero pietanze che in etichetta dichiarano di essere stati ottenuti nel rispetto degli animali e petfood provenienti da allevamenti sostenibili.
Si resta all’interno dei confini nazionali grazie alle considerazioni di un altro esperto del settore, ovvero Giacomo Biagi, professore associato dell’Università di Bologna per il dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie e coordinatore del Corso di Laurea Magistrale in Sicurezza e qualità delle produzioni animali. “Il benessere animale è la priorità di ogni singolo proprietario – afferma Biagi – Non è un caso che sempre più pet owner al giorno d’oggi leggano persino l’etichetta del singolo prodotto prima di comprarlo: l’obiettivo è avere la certezza che l’alimento in questione abbia tutte le proprietà utili a soddisfare i fabbisogni, nutrizionali ed energetici, del proprio animale. Possiamo aprire un discorso a parte, invece, per gli antiossidanti che risultano importanti a livello di conservazione del prodotto: questi, infatti, sono in grado di prolungare la shelf life dell’alimento, mantenendone anche gli aromi e i sapori originali. A livello prettamente alimentare, i consumer prediligono i prodotti industriali per la dieta dei propri animali da compagnia: il consiglio principe che mi sento di fornire riguarda l’acqua fresca che non deve mai mancare, a maggior ragione durante i mesi più caldi”.
Il prof. Biagi offre un ottimo punto di partenza per continuare a parlare di alimentazione estiva e degli aspetti a cui prestare attenzione per il benessere dei tanto amati pet. A tal proposito, Eating Well realizza un vero e proprio articolo in merito grazie alle dichiarazioni di un’altra esperta del settore. Si tratta di Judy Morgan, veterinaria della Carolina del Nord, che indica i prodotti immancabili nella perfetta “pet summer diet”: tra questi non manca la carne fresca, la quale ha gli aminoacidi, le vitamine e i minerali di cui ogni animale ha bisogno. Inoltre, risulta importante anche il pesce per garantire loro la corretta quantità di calcio utile ad affrontare le esigenze quotidiane. Il percorso alla scoperta della perfetta dieta estiva procede con il Times of India e con un elenco di “healthy products” utili a contrastare il caldo estivo: dall’anguria ai cetrioli, dal mango alle foglie di menta sbollentate fino ai mirtilli e al gelato alla vaniglia, il quale può essere servito occasionalmente e in piccole dosi. Dalla scelta dei prodotti alla cottura: nel corso dei mesi più caldi risulta fondamentale non cuocere troppo i singoli alimenti. A seconda del tipo di pietanza è possibile servirli anche crudi per evitare di innalzare troppo la temperatura corporea. Ed è possibile aggiungere qualche spezia? Assolutamente sì, a confermarlo è il portale Dogster che consiglia supplementi “rinfrescanti” come la menta piperita e la maggiorana.
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