ROC-POP Life: restauro ambientale delle foreste marine
Il progetto ROC-POP Life coinvolge le due università di Trieste e Genova e le 4 Aree Marine Protette di Miramare, Cinque Terre, Portofino e Strugnano-Slovenia.
ROCPOP LIFE è una azione concreta di restauro ambientale, che ha come scopo il ripristino di foreste marine protette da Direttive Europee e accordi internazionali.
L’intervento di restauro si avvale di un nuovo protocollo di coltura, sviluppato lo scorso anno in stretta collaborazione tra le Università di Trieste e di Genova e recentemente pubblicato.
L’originalità di questa metodologia di restauro sta nella produzione in acquari di nuove “plantule” da reintrodurre in ambiente marino, senza danneggiare i siti donatori. Finora gli interventi di restauro di foreste marine sono stati realizzati mediante il traspianto di popolamenti da un sito all’altro, impoverendo così i siti “donatori”. Poiché si tratta di specie protette e a rischio di estinzione, questo tipo di interventi andrebbero vietati, in quanto in contraddizione con il principio di conservazione di queste specie. Purtroppo, si tratta ancora della pratica più diffusa in Mediterraneo. La necessità di ottenere un gran numero di “plantule” è uno dei limiti maggiori alla realizzazione su larga scala di interventi di restauro biologico. Quindi è stato necessario ottimizzare la riproduzione utilizzando metodi non distruttivi.
ROC-POP Life si prefigge di impiegare questo nuovo protocollo e l’utilizzo di materiali innovativi e biodegradabili per la produzione di “moduli” ecosostenibili per reintrodurre queste foreste marine laddove sono state distrutte. L’originalità di ROC-POP Life è che, in linea con le direttive europee, non è previsto l’uso di plastiche o materiali non biodegradabili che potrebbero creare un danno secondario all’ambiente.
Le foreste marine, al pari di quelle terrestri, rappresentano uno degli habitat più produttivi e importanti, anche se finora poco considerati, che stanno rapidamente scomparendo da tutto il Mediterraneo. Le cause della loro scomparsa sono impatti antropici di diversa natura a cui si aggiungono i cambiamenti climatici. Per il loro ruolo nel supportare una grande biodiversità e importanti catene trofiche, la loro scomparsa comporta una perdita critica dei servizi eco-sistemici associati, come pesca e mitigazione dei cambiamenti climatici. È quanto mai urgente avviare interventi di restauro marino a larga scala in quanto, laddove le popolazioni naturali sono scomparse, anche se le condizioni ambientali migliorano, in assenza di popolamenti naturali nelle vicinanze non è possibile un ritorno spontaneo.
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