Al via nell’arcipelago di La Maddalena TARTABLU
Parte la prima edizione di TARTABLU, il progetto di Marevivo per la conservazione della biodiversità che consiste nel monitoraggio dei nidi di tartaruga Caretta caretta sulle spiagge del Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena, particolarmente favorevoli alla nidificazione per le loro caratteristiche ambientali.
Il progetto, realizzato con il supporto di Deloitte, è nato per informare e sensibilizzare sulla necessità di prendere provvedimenti per contrastare l’impatto, non sempre visibile, che le attività umane provocano, in maniera irreversibile, sugli habitat marini e sui loro abitanti.
Tra le specie a rischio, la Caretta caretta o tartaruga comune, che popola il Mar Mediterraneo, è esposta a una serie di minacce, come la cattura accidentale, l’inquinamento marino, la presenza di reti da pesca abbandonate, la distruzione degli habitat costieri, il disturbo sulle spiagge di nidificazione e il cambiamento climatico.
Nel 2023, complice il cambiamento climatico e il surriscaldamento delle acque del mare, le nidificazioni di Caretta caretta lungo le spiagge italiane si sono rivelate numerosissime, oltre 400, e dato che anche in Sardegna si è registrato un aumento degli avvistamenti rispetto agli anni precedenti, l’individuazione dell’area dell’Arcipelago di La Maddalena per lo svolgimento del progetto risulta particolarmente significativa.
Tra le attività previste da TARTABLU rientrano iniziative di sensibilizzazione, come il coinvolgimento degli stabilimenti balneari per il monitoraggio e la protezione dei nidi e una serie di incontri aperti a cittadini e turisti sul fenomeno degli spiaggiamenti e delle nidificazioni, ma anche e soprattutto azioni concrete sul campo.
Grazie al lavoro di esperti operatori della Cooperativa Isule verranno infatti monitorate per tutto il periodo di potenziali nidificazioni – a piedi e con l’ausilio di un drone – molte spiagge dell’Arcipelago con l’obiettivo di trovare eventuali nidi. Nel caso ci siano tracce di una deposizione si provvederà a contattare l’Ente Parco, responsabile del nodo della Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina della Regione Autonoma della Sardegna, che provvederà ad avviare il protocollo di competenza. Per le attività di monitoraggio verranno utilizzati infatti i protocolli messi a punto dalla Rete Regionale per la Conservazione della Fauna Marina.
A partire da agosto, gli operatori coinvolti saliranno periodicamente a bordo di pescherecci per monitorare, assieme ai pescatori, un eventuale bycatch, ovvero la cattura accidentale di tartarughe marine durante la pesca, un’occasione per valutare con il settore azioni strategiche di tutela e conservazione di questa specie in pericolo.
Nel caso di animali in difficoltà verrà allertato l’Ente Parco che provvederà, con la collaborazione degli operatori imbarcati e dei pescatori, al recupero in sicurezza e provvederà a trasportarli al centro di primo soccorso già attivo, ubicato a Caprera e gestito dal Parco stesso, oppure in uno dei centri di recupero regionali per i casi di lunga degenza.
Per facilitare tale azione, verranno distribuite con il progetto specifiche e idonee attrezzature ai pescatori coinvolti.
“La tutela della biodiversità è uno dei temi cardine della strategia ambientale WorldClimate, attraverso cui Deloitte si impegna a diventare un’organizzazione Net Zero e a ridurre il proprio impatto sul pianeta. Per questo, sosteniamo progetti per la salvaguardia della biodiversità sul territorio nazionale. Abbiamo aderito a TARTABLU non solo per la rilevanza che ha questo progetto nell’ambito della ricerca ma anche perché pone al centro la sensibilizzazione delle persone verso la tutela della biodiversità e degli ecosistemi. Questo approccio si sposa con la visione che portiamo avanti, con le nostre persone impegnate attivamente nel promuovere un cambiamento positivo”, ha commentato Marianna Benatti, Head of Corporate Sustainability di Deloitte.
“TARTABLU non è solo un importante progetto di ricerca, ma vuole contribuire a sottolineare l’importanza e il ruolo che pescatori, cittadini e turisti hanno nella protezione e tutela dell’ambiente marino e dei loro abitanti. Saper riconoscere le tracce di una tartaruga sulla sabbia o saper cosa fare e a chi rivolgersi davanti ad un nido o a un esemplare in difficoltà, può fare la differenza, soprattutto se si tratta di una specie vitale per l’equilibrio degli ecosistemi marini e costieri e purtroppo in serio pericolo. È necessario adottare comportamenti consapevoli in spiaggia e in mare e promuovere un turismo sostenibile. Non dobbiamo mai dimenticare, infatti, che se l’uomo è la causa dell’emergenza ambientale che stiamo vivendo, l’uomo può e deve essere la soluzione”, ha aggiunto Laura Gentile, Project Manager Marevivo.
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