Con 98 esemplari stimati nel 2023, prosegue il trend di crescita della popolazione di orso in Trentino, mentre la presenza del lupo appare sostanzialmente stabile rispetto al 2022, con una stima di 27 branchi.
I dati sono riportati nel Rapporto grandi carnivori 2023, documento tecnico e divulgativo a cura dell’omonimo Settore che fa riferimento al Servizio Faunistico della Provincia autonoma di Trento. Un documento che offre una panoramica dettagliata sulla gestione di questi animali e che appare particolarmente significativo nell’anno segnato dalla tragica morte di Andrea Papi, il 5 aprile 2023. “La sicurezza delle nostre comunità di montagna è una priorità assoluta” sono le parole dell’assessore provinciale alle foreste, caccia e pesca Roberto Failoni, che evidenzia come “le misure adottate, come la rimozione degli esemplari pericolosi secondo il Pacobace e l’implementazione di cassonetti anti-orso e opere di prevenzione, accanto alla distribuzione di cani da guardiania, dimostrano la nostra determinazione a trovare un equilibrio tra conservazione e sicurezza. L’investimento in attività di formazione e comunicazione è altrettanto cruciale per sensibilizzare la popolazione e promuovere pratiche sostenibili”.

Nel 2023 è stato svolto sia il monitoraggio genetico opportunistico, sia quello sistematico/intensivo. La stima della popolazione è di 98 orsi con più di un anno di età, con un intervallo di confidenza tra 86 e 120, è frutto della collaborazione con l’Unità di ricerca di genetica di conservazione della Fem in coordinamento con i laboratori di Ispra, oltre che con diverse realtà del territorio.Nel 2023 sono state registrate 13 cucciolate, per un totale di 22 piccoli: queste cifre sono state ricavate da avvistamenti diretti e immagini registrate nel corso dell’anno. Sono invece 8 gli esemplari di cui è stata accertata la morte, dei quali 2 uccisi da altri orsi, 1 per cause non accertabili dati i pochi resti e 5 per cause non ancora note all’Amministrazione provinciale. A questi va aggiunto un ulteriore soggetto morto a causa di un investimento in Tirolo. 
Per quanto riguarda la distribuzione, si conferma un aumento del territorio delle femmine nel Trentino occidentale, mentre singoli esemplari maschi si sono spostati su un territorio ampio circa 40mila chilometri quadrati che comprende Lombardia, Baviera e Friuli Venezia Giulia. 

Si osserva un’ulteriore espansione spaziale dei branchi; la distribuzione è di 16 nuclei nel Trentino orientale e 11 nel Trentino occidentale, con una riduzione del territorio privo di branchi accertati nel sud-ovest della provincia. 
Nel 2023 è stata registrata la morte di 14 lupi. Tutti gli animali sono stati consegnati all’Istituto Zooprofilattico sperimentale delle Venezie per le indagini del caso. Le morti sono da ricondurre in 11 casi a investimenti stradali o ferroviari, in 2 casi a bracconaggio, in 1 caso a cause naturali. 

La mancanza di dati certi per circa due anni fa ritenere che l’esemplare di lince B132 sia morto. Per quanto riguarda invece lo sciacallo dorato, le segnalazioni appaiono in aumento e sono distribuite su gran parte del territorio provinciale; i nuclei riproduttivi la cui presenza è stata accertata rimangono quelli del Lomaso e della Val di Stava.

I danni causati dagli orsi hanno raggiunto i 102mila euro, mentre quelli provocati dai lupi sono stati di circa 95mila euro. In totale, sono stati predati 339 capi di bestiame, oltre a 269 esemplari di bassa corte. La prevenzione è stata implementata ulteriormente con la distribuzione di cassonetti anti-orso, ora anche nell’ambito del nuovo Piano Provinciale per la gestione dei rifiuti. Sono state inoltre distribuite 218 nuove prevenzione recinzioni elettrificate, con un investimento di 145.100 euro. Inoltre, è stato finanziato l’acquisto di 9 nuovi cani da guardiania, portando il totale a 95 esemplari finanziati dalla Provincia, ai quali si aggiungono diversi esemplari prodotti dagli allevatori. Sono stati 26 gli alpeggi seguiti direttamente dai referenti per la prevenzione, 17 i box abitativi portati in quota per la stagione estiva e 2 ulteriori rifugi in legno realizzati; altri sono in programma per il 2024. 

Tre attacchi all’uomo sono stati registrati, uno dei quali con esito tragico. Gli orsi pericolosi JJ4 e M90 sono stati rimossi, quest’ultimo a febbraio 2024. Gli altri orsi pericolosi MJ5, F36 e M62, sono invece stati rinvenuti morti; le cause di decesso sono ancora oggetto di indagine giudiziaria. 
La squadra di emergenza orso ha effettuato 53 uscite, con 9 contatti diretti e 21 interventi di dissuasione, oltre alle catture per rimuovere JJ4 e munire di radiocollare due orsi problematici. Il nucleo cinofilo ha condotto invece 23 interventi, 10 dei quali per la bonifica delle aree dopo l’urto di veicoli con orsi che avevano invaso la carreggiata. 

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