Covid‐19: in famiglia si aggiunge un pet
La pandemia Covid‐19 ha rafforzato la presenza dei pet nelle famiglie italiane, che sempre più ne apprezzano l’affetto e ne riconoscono i tanti benefici fisici, emotivi e psicologici. Secondo una ricerca commissionata da Assalco su Wamiz, il sito degli animali da compagnia numero 1 in Europa, il 32,8% di chi possiede uno o più pet ne ha acquistato o adottato almeno uno nell’ultimo anno e mezzo, ovvero dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria.
La ricerca, realizzata con l’obiettivo di indagare il rapporto uomo – animale da compagnia e analizzare le nuove tendenze nei confronti dei pet, sarà interamente riportata nella XIV edizione del Rapporto Assalco – Zoomark, che verrà presentato in occasione di Zoomark International, in programma dal 10 al 12 novembre 2021 presso BolognaFiere.
I nuovi proprietari di pet sono prevalentemente donne, di età compresa tra i 45 e i 54 anni e residenti al Nord, di cui il 31% nelle regioni del Nord-Ovest. Oltre la metà vive in centri urbani con meno di 40.000 abitanti e abita in appartamento, in un nucleo familiare composto da 2 persone. I proprietari che vivono in famiglie con 4 o più componenti rappresentano il 32,6%. Nel 57,7% dei casi chi ha adottato un pet dall’inizio dell’emergenza Covid non vive con bambini, dato nettamente superiore a chi dichiara di vivere con 1 bambino o adolescente, seconda più alta percentuale della categoria, con il 19,4%.
L’animale d’affezione più presente nelle case di questa parte di popolazione è il cane: il 67,7% ha almeno un cane, mentre il 60,3% convive con almeno un gatto. Presenti anche altri animali da compagnia: gli intervistati hanno dichiarato di convivere con pesci, conigli, roditori e uccelli e rettili.
“In un periodo complicato come quello che affrontiamo da un anno e mezzo a causa della pandemia, è incoraggiante che il rapporto uomo – animale da compagnia resista e in molti casi ne esca rafforzato. La ricerca che abbiamo
commissionato a Wamiz.it conferma l’elevato interesse e la forte attenzione degli italiani verso gli animali da
compagnia, che sono a tutti gli effetti parte integrante delle famiglie in cui abitano”, commenta Gianmarco Ferrari,
Presidente Assalco. “Questa consapevolezza rende ancora più stridente il fatto che in Italia si continui ad applicare
l’aliquota IVA al 22% al pet food e alle prestazioni veterinarie, la stessa dei beni di lusso. Auspichiamo si possa al più
presto alleggerire il pesante carico fiscale che grava sulle famiglie italiane che convivono con i pet”.
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