Il clima sta cambiando in ogni regione della Terra, in maniera rapida e con fenomeni estremi sempre più frequenti. L’emergenza climatica è un tema di primissimo piano ed in cui un ruolo cruciale è svolto anche da regioni, province e comuni, responsabili delle strategie per i territori. Oggi, infatti, risulta fondamentale non solo mitigare gli effetti del cambiamento climatico, riducendo le emissioni di CO2, ma anche mettere in atto misure di adattamento e resilienza dei sistemi socio-economici, per garantire la prosperità delle nostre società a fronte degli effetti estremi derivanti dal fenomeno globale che continueranno ad impattare sui Paesi e i territori per decenni, anche dopo l’auspicato raggiungimento dell’obiettivo della neutralità carbonica fissato al 2050.

Per questo le Nazioni Unite hanno lanciato Race To Resilience, l’iniziativa rivolta agli attori non governativi per lavorare a interventi di resilienza e sviluppo dei territori e promuovere la condivisione di buone pratiche con un network globale. L’iniziativa punta a mettere a disposizione di regioni, province e comuni piattaforme di confronto per la condivisione di esperienze e best practice, a supporto di tutte le realtà, anche quelle più piccole. Obiettivo globale di Race To Resilience è infatti quello di accrescere la resilienza climatica per almeno 4 miliardi di persone, con particolare riferimento alle comunità più vulnerabili della Terra, grazie agli sforzi collettivi delle iniziative partner verso gli obiettivi di resilienza climatica.

Una chiamata all’azione e all’impegno per gli enti sul territorio perché avviino o condividano in rete a livello nazionale e internazionale le loro esperienze e guidare il percorso verso la resilienza climatica nel nostro Paese.

Per l’Italia, Paese particolarmente colpito dagli effetti del climate change, la Race to Resilience diventa una occasione unica per aiutare i territori ad attrezzarsi contro gli impatti climatici. questi i contenuti emersi durante il webinar “Race to Resilience. Città e Regioni alla sfida di un clima che cambia” promosso da Italy for Climate e Green City Network, in collaborazione con l’Ambasciata Britannica a Roma.

La discussione ha visto il contributo di rappresentanti delle istituzioni, delle organizzazioni internazionali e delle amministrazioni locali, che si sono confrontati sul tema dell’adattamento climatico e del ruolo cruciale degli enti locali per accrescere la resilienza climatica. Un’occasione preziosa per condividere i progetti e le strategie di adattamento climatico e di transizione ecologica messe in campo dalle regioni e dalle città per contrastare il cambiamento climatico, valutando le possibili criticità, le prospettive ed i percorsi attuativi volti a ad aumentare la resilienza dei loro territori.

Nel webinar ha portato la propria esperienza la Regione Lombardia, ad oggi l’unica Regione ad aver aderito alla campagna Race to Resilience e impegnata da 10 anni sul tema dell’adattamento climatico. Durante il webinar è intervenuto Raffaele Cattaneo, Assessore regionale all’Ambiente e al Clima che ha sottolineato l’importanza per le amministrazioni locali di fare rete e di investire sempre di più nelle loro capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. Già nel 2012 la Regione ha tracciato le linee di indirizzo per fronteggiare il tema della resilienza climatica. Un percorso che ha portato nel 2014 alla definizione della Strategia Regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e nel 2016 all’elaborazione del “Documento di Azione Regionale sull’Adattamento al Cambiamento Climatico, un importante strumento di governance e di intervento cui si collegherà il Piano Regionale per L’Ambiente e Clima la cui approvazione è attesa nelle prossime settimane.

L’incontro ha visto anche il contributo di Anna Lisa Boni, Assessora ai Fondi Europei/PNRR e Transizione Ecologica del Comune di Bologna. Il Comune già nel 2008 ha aderito al Patto Dei Sindaci Europeo, il più grande movimento al mondo di città e regioni che realizzano azioni per il clima e l’energia. Da qui la definizione del primo Piano d’Azione per l’Energia ed il Clima e il Piano di Adattamento climatico. Tra gli obiettivi annunciati durante l’evento, il Comune mira ad essere tra le prime 100 città a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Tanti i progetti in cantiere: creazione di una grande infrastruttura ecologica, incremento del verde, sviluppo di 6 nuovi parchi metropolitani, piantumazione di 1 albero ogni 4 persone.

Durante i lavori è intervenuto anche Matteo Campora, l’Assessore all’Ambiente e alla Mobilità del Comune di Genova per raccontare l’esperienza e gli interventi messi in campo dalla Città in tema di adattamento e resilienza climatica. Il Comune ha definito una strategia sulla resilienza denominata Genova Lighthouse, che ha posto le basi per lo sviluppo di un vero e proprio piano di azione al 2050 su adattamento e mitigazione climatica, attraverso un approccio inclusivo che coinvolge tutta la città e che mira ad acquisire una piena consapevolezza di quelle che sono le problematiche locali. L’Action Plan al 2050 si struttura su 3 asset principali che delineano le linee di intervento individuate: Progettazione innovativa delle Infrastrutture, Rigenerazione Urbana, Sviluppo delle economie genovesi attraverso la Community e le Imprese. Uno strumento che guida già da oggi tutte le attività del Comune.

Anche la Sardegna ha portato la sua testimonianza con l’intervento di Gianni Lampis, Assessore della Difesa dell’ambiente della Regione Sardegna. La Sardegna, per la sua posizione centrale nel Mediterraneo, ha riconosciuto l’importanza di prendere un’iniziativa concreta e significativa per attrezzarsi ad affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici. La Regione ha definito lo scenario climatico per il 2050 con la Strategia regionale di adattamento ai cambiamenti climatici, mediante accordi di collaborazione con gli enti locali. Nel 2020 è stato stabilito il percorso di revisione della strategia estendendo i settori di indagine e i relativi strumenti all’ambiente urbano, alla costa e agli ambienti di transizione, considerando che in Sardegna i rischi climatici sono aggravati dalla conformazione geografica isolata e amplificati dalla pressione antropica. Nel 2021 sono stati sottoscritti tre accordi di collaborazione con le Università di Cagliari e di Sassari, con l’Arpas e con l’Ispra, prevedendo di concludere la fase di studio e la revisione della Strategia entro il 2023.

A chiudere i lavori l’intervento di Pietro Arca Sindaco di Sorradile (OR) che ha illustrato le principali azioni messe in campo dal Comune in tema di adattamento climatico. Il Comune è protagonista in Sardegna fin dal 2014 sulle iniziative legate ai cambiamenti climatici, distinguendosi per gli importanti risultati raggiunti a partire dalla riduzione del 40% delle emissioni di CO2. Il comune ha presentato già nel 2015 il proprio Piano di adattamento ai cambiamenti climatici che è stato premiato dal Green City Network. Attualmente il Comune sta lavorando all’aggiornamento di un nuovo piano di azione integrato sul clima.

Italy for Climate, l’iniziativa italiana sul clima della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, è il referente dell’iniziativa delle Nazioni Unite nel nostro Paese. Già da tempo I4C promuove azioni che contribuiscono ad alimentare il dibattito nazionale sui temi del clima in Italia, attraverso studi, ricerche e sensibilizzando sull’importanza diindividuare un percorso condiviso per la neutralità climatica del Paese che coinvolga tutti gli attori del sistema. I4C si è fatto promotore del Primo Ranking delle regioni sul clima, il Rapporto che ha misurato e valutato le performance delle Regioni italiane in termini di impatto sul clima, realizzato in collaborazione con Ispra etracciato una Roadmap climatica per l’Italia con obiettivi e proposte di intervento in linea con le indicazioni europee del Green Deal e con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. 

“La crisi climatica è già in corso e dobbiamo attrezzarci quanto prima per imparare ad adattarci e a gestirne gli impatti, ai quali il nostro Paese è particolarmente esposto. In quest’ottica regioni e città – ha sottolineato Edo Ronchi Presidente Fondazione Sviluppo Sostenibile e Promotore di Italy for Climate e del Green City Network – giocano un ruolo da protagonista, perché è su scala locale che si verificano gli eventi estremi e si vivono gli effetti della crisi climatica, ed è dunque su scala locale che bisogna mettere a terra le azioni di prevenzione, di pianificazione e di gestione dei rischi. Resilienza climatica per un territorio significa non solo adattarsi ad un clima che cambia, ma anche riuscire ad accrescere il benessere economico e sociale nonostante gli stress climatici. Ogni territorio ha le sue esigenze e le sue vulnerabilità, per questo la condivisione di buone pratiche e il supporto di una rete globale come Race to Resilience sono cruciali per sviluppare strategie di adattamento efficaci e adeguate alla sfida che abbiamo di fronte. La pandemia che stiamo vivendo ha colpito duramente l’economia globale perché un tale evento era imprevedibile e ci ha colti impreparati, non possiamo permetterci di fare lo stesso errore anche davanti alla crisi climatica, di cui invece conosciamo già i rischi e la portata degli impatti attuali e futuri”.

Wendy Wyver, Primo Consigliere bilaterale che per l’Ambasciata britannica ha coordinato il lavoro sulla Pre COP e la COP26 tra Regno Unito ed Italia ha così commentato “Il 2021, con le presidenze italiane e britanniche del G7, G20 e della COP26, è stato un anno d’intensa collaborazione fra Italia e Regno Unito nella lotta ai cambiamenti climatici ed il Glasgow Climate Pact ci permette di mantenere vivo l’obiettivo di un grado e mezzo. Ma è essenziale che venga tradotto in azione concrete dai Paesi che l’hanno sottoscritto con azioni coordinate ed immediate. La campagna Race to Resilience, che sostiene ed è complementare alla Race to Zero, coinvolge imprese, investitori, città, regioni e società civile nel processo che mira a rafforzare la nostra resilienza a un clima che cambia. È chiaro a tutti infatti che non vogliamo solo sopravvivere agli eventi climatici estremi, vogliamo anche riuscire a prosperare nonostante essi.”

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