In piena estate, tra i pericoli maggiori per i cani vi è il colpo di calore, ovvero un aumento della temperatura corporea del cane a seguito del caldo e delle temperature elevate e può manifestarsi anche al chiuso o in assenza del sole, quando la temperatura esterna è molto alta ed è associata a un elevato tasso di umidità o alla mancanza di ventilazione, condizioni a cui l’organismo non riesce ad adattarsi. MYLAV ha pensato di analizzare la tematica, offrendo qualche utile spunto di riflessione e strumento per tutti quei proprietari di cani, ma non solo, che in questa stagione si trovano loro malgrado ad avere a che fare con il colpo di calore.

Nel cane, la temperatura media oscilla tra i 38,1° e i 38,9°, ed è superiore quindi a quella di noi umani. “Quando la temperatura del cane raggiunge i 41°, o addirittura li supera, c’è il rischio concreto di colpo di calore che consiste in una grave emergenza che può portare a complicazioni e anche alla morte del nostro amico, per cui è importante che il proprietario sappia come riconoscerne i sintomi e come comportarsi ma soprattutto è importante che sappia cosa fare per evitarla” spiega il Dott. Isidoro Grillo, esperto MYLAV e Direttore de “Il Fatto Veterinario”.

Prima di parlare, però, di cosa fare in caso di colpo di calore è necessario fare un passo indietro e spiegare come avviene la termoregolazione nel cane. Il cane non suda attraverso la pelle, come noi umani: il pelo fa da termoisolante e permette di isolare e proteggere la cute sia in estate sia in inverno, ma non vedremo mai un mantello di un cane o di un gatto bagnato di gocce di sudore.

Il processo di termoregolazione del cane avviene attraverso la respirazione. L’aria che passa attraverso le canne nasali dell’animale, infatti, raffredda il sangue che attraversa i vasi sanguigni del naso e che consente così al cane di abbassare la propria temperatura corporea. Nel caso in cui il cane sia eccessivamente accaldato, la funzione delle canne nasali non basta più ed entra quindi in gioco la bocca: il nostro udito percepirà l’ansimare del cane e la nostra vista noterà una lingua a penzoloni. In questo caso l’aria, passando sopra la lingua umida, è in grado di raffreddarla, raffreddando anche il circolo sanguigno e di conseguenza la temperatura corporea.

“La situazione si complica però se il cane inala aria troppo calda, come ad esempio nei mesi estivi di Luglio e Agosto – spiega sempre il Dott. Isidoro Grillo – e il sistema di termoregolazione non è più in grado di raffreddare l’animale. In questo caso il rischio di colpo di calore è ancora più concreto, e bisogna agire in maniera davvero tempestiva”.

Ci sono razze canine che sono maggiormente predisposte ai colpi di calore, parliamo delle cosiddette razze brachicefale. Tra queste vi sono i Boxer, Bulldog, Carlini, Pechinesi, ma anche Bouledogue, Dogue de Bordeaux, Shar Pei e molte altre ancora. Nonostante queste razze siano più predisposte ai colpi di calore, ne possono soffrire comunque tutti i cani, indipendentemente dalla conformazione del cranio.

“Ovviamente a parte i cani brachicefali, bisogna prestare particolare attenzione anche ai cani anziani, malati, ai cuccioli ma anche ai cani obesi o affetti da gravi malattie respiratorie o cardiache” spiegano da MYLAV.

“Se il cane sta avendo un colpo di calore, lo si vede perché l’animale fa fatica a respirare, ansima in maniera eccessiva, la bocca e le mucose diventano rosso scuro e anche appiccicose a causa della respirazione affannosa e dell’estrema disidratazione. Inoltre, l’atteggiamento del cane apparirà agitato e impaurito per la condizione che sta vivendo – spiegano da MYLAV – il colpo di calore va subito preso seriamente, perché se non preso in tempo può portare alla perdita di coscienza, al coma e alla morte”.

La prima cosa da fare se ci sembra che il cane abbia un colpo di calore, è bagnarlo subito con acqua fresca. Nel tentativo di raffreddare l’animale non bisogna però utilizzare acqua troppo fredda o ghiaccio per evitare che si possa verificare uno shock termico.

Nel frattempo, è necessario avvertire subito il proprio veterinario di fiducia e recarsi da lui nel più breve tempo possibile. Durante il trasporto può essere utile guidare con i finestrini aperti per aumentare l’evaporazione dell’acqua dal mantello del cane il che favorisce la riduzione della temperatura “I cani che vengono raffreddati durante il trasporto verso il veterinario hanno maggiori possibilità di sopravvivenza“ spiegano da MYLAV.

In particolar modo nei mesi estivi, ma non solo, è fondamentale che l’animale abbia sempre a disposizione un’abbondante ciotola di acqua fresca, così come è importante che abbia un riparo all’ombra e che non esca e non faccia attività fisica, soprattutto se sportiva, nelle ore più calde.

Se il cane deve essere trasportato in auto è preferibile che sia attivata l’aria condizionata oppure che vi siano i finestrini ben aperti, è anche possibile bagnare il mantello dell’animale.

I cani infatti non sono gli unici animali a soffrire il caldo e a temere gli spiacevoli colpi di calore. Anche i gatti, infatti, non sono dotati di ghiandole sudoripare.

Anche i gatti manifestano il colpo di calore respirando più frequentemente ed a bocca aperta e con salivazione eccessiva, in questo caso si raccomanda di bagnarlo e portarlo da un veterinario.

Per aiutare i gatti a combattere il caldo, è utile farli soggiornare in luoghi ventilati ed ombreggiati, lasciargli sempre a disposizione acqua fresca e cambiargliela spesso. Può essere

anche utile dare da mangiare al gatto solo nelle ore più fresche, per evitare che il cibo, soprattutto umido, con il caldo si deteriori. Infine, se si vede il gatto accaldato, lo si può bagnare leggermente con dell’acqua fresca soprattutto testa, collo, ascelle, addome, inguine e zampe.

Sebbene possiamo vedere sudare i cavalli anche a livello corporeo, tanto da esistere uno strumento specifico, il raschietto da sudore, denominato anche stecca questi soffrono molto il caldo, alla pari di cani e gatti.

Proprio per questo, nei mesi più caldi, come luglio e agosto, vengono allenati nelle primissime ore del mattino, quando le temperature sono ancora miti: i cavalli in esercizio, e quindi sotto sforzo, producono molto calore che, se non correttamente dissipato per evaporazione, porta al surriscaldamento dell’animale e ad un conseguente disidratazione, da non sottovalutare perché può portare l’animale in shock ipovolemico.

Un adeguato apporto di acqua, una dieta corretta, la limitazione dell’esercizio fisico e ripari dal sole sono tutte condizioni necessarie per evitare lo stress da calore.

Share Button