Il buco dell’ozono nell’Emisfero Meridionale supera le dimensioni dell’Antartide
Gli scienziati di Copernicus Atmosphere Monitoring Service hanno monitorato da vicino lo sviluppo del buco dell’ozono sull’Antartide nell’anno corrente. In occasione della Giornata Internazionale per la Conservazione dello Strato di Ozono, CAMS ha fornito un primo aggiornamento sullo stato del buco stratosferico che appare ogni anno durante la primavera australe, e sullo strato di ozono che protegge la Terra dagli agenti nocivi dei raggi solari. CAMS è implementato dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Raggio per conto della Commissione Europea ed è finanziato dalla UE.
Vincent-Henri Peuch, Direttore del Copernicus Atmosphere Monitoring Service, ha commentato: “Quest’anno, il buco dell’ozono si è sviluppato come previsto all’inizio della stagione. Seppur simile a quello dell’anno passato e di settembre, anch’esso privo di eccezionalità, quest’anno, più tardi nella stagione, il buco dell’ozono si è trasformato in uno dei buchi di ozono più duraturi mai registrati. Al momento, le nostre previsioni mostrano che il buco di quest’anno ha dimensioni ben maggiori rispetto alle dimensioni usuali. Il vortice è abbastanza stabile e le temperature stratosferiche sono ancora più basse rispetto all’anno passato. Stiamo assistendo a un buco dell’ozono piuttosto grande e potenzialmente anche profondo”.
Vincent-Henri Peuch, Direttore del Copernicus Atmosphere Monitoring Service, ha commentato: “Quest’anno, il buco dell’ozono si è sviluppato come previsto all’inizio della stagione. Seppur simile a quello dell’anno passato e di settembre, anch’esso privo di eccezionalità, quest’anno, più tardi nella stagione, il buco dell’ozono si è trasformato in uno dei buchi di ozono più duraturi mai registrati. Al momento, le nostre previsioni mostrano che il buco di quest’anno ha dimensioni ben maggiori rispetto alle dimensioni usuali. Il vortice è abbastanza stabile e le temperature stratosferiche sono ancora più basse rispetto all’anno passato. Stiamo assistendo a un buco dell’ozono piuttosto grande e potenzialmente anche profondo”.
Il monitoraggio operativo dello strato di ozono di CAMS utilizza la modellazione computerizzata in combinazione con le osservazioni satellitari usando modalità simili a quelle delle previsioni meteorologiche, al fine di fornire un quadro tridimensionale completo dello stato del buco dell’ozono. Per questa ragione, CAMS combina in modo efficace diverse informazioni a disposizione. Una parte dell’analisi consiste nell’osservazione della colonna totale di ozono proveniente dalle misurazioni effettuate sullo spettro solare, nella parte dove la luce ultravioletta è visibile. Queste osservazioni sono di altissima qualità, ma non sono disponibili per la regione dove avviene la notte polare. Nell’analisi, vengono inclusi diversi tipi di osservazione, che forniscono informazioni essenziali sulla struttura verticale dello strato di ozono, mentre le informazioni sulla struttura orizzontale sono limitate. Grazie al suo sofisticato modello numerico e combinando cinque diversi tipi di fonte, CAMS è in grado di restituire un quadro dettagliato sulla distribuzione dell’ozono, catturando il profilo della sua colonna e le relative dinamiche.
In quanto programma operativo e a beneficio dei propri utenti, CAMS monitora in modo continuativo la qualità dei suoi risultati rispetto alle osservazioni. Per quanto riguarda le previsioni dell’ozono, CAMS controlla le prestazioni di sistema rispetto alle misurazioni “rilevate a terra” e condotte con sonde per l’ozono lanciate nella regione Antartica da svariate istituzioni internazionali. L’impegno di questa attività di monitoraggio di qualità rappresenta inoltre un contributo importante per lo sviluppo continuativo del sistema gestito da ECMWF.
Ogni anno, durante la stagione primaverile dell’Emisfero Meridionale che va da agosto a ottobre, il buco dell’ozono si forma sopra l’Antartide, raggiungendo la sua dimensione massima tra metà settembre e metà ottobre. Con la fine della stagione primaverile dell’Emisfero Meridionale, quando le temperature nella parte superiore della stratosfera cominciano a salire, l’impoverimento di ozono rallenta, il vortice polare si indebolisce e, infine, si rompe, portando i livelli di ozono alla normalità entro dicembre.
La Giornata Internazionale per la Preservazione dello Strato di Ozono è stata istituita dalle Nazioni Unite per celebrare la firma del Protocollo di Montreal avvenuta nel 1987 da parte di 196 stati e dall’UE. Grazie ad essa, i principali prodotti chimici che riducono lo strato di ozono sono stati banditi.
In seguito all’abolizione degli alocarburi, lo strato di ozono ha mostrato segni di recupero, pur trattandosi di un processo lento. Sarà necessario attendere fino agli anni 2060 o 2070 per poter osservare una completa eliminazione delle sostanze dannose per l’ozono. È essenziale proseguire con il monitoraggio per assicurare che il protocollo di Montreal continui a essere applicato.
Lascia un commento