La famiglia nel nostro Paese si è allargata fino ad abbracciare umani e pelosi. È quanto è emerso dalla ricerca “Come è cambiata la tua vita con l’arrivo del tuo gattino?” che Schesir ha condotto coinvolgendo la propria community di cat owner.

Il 56% degli intervistati  ha dichiarato che si sente a tutti gli effetti “genitore” del kitten, un dato ancora più rilevante alla luce del fatto che oltre la metà del campione si trova a gestire un piccolo terremoto non avendone programmato l’arrivo. Una presenza che si rivela catalizzatrice di relazioni e sentimenti per il 62% dei rispondenti, e in grado di rafforzare le relazioni sociali e di amicizia. Grande felicità e tenerezza riempiono la casa nei primi giorni.

A commentare i dati interviene lo Schesir Think Cat che riunisce Vittorio Saettone,veterinario nutrizionista e R&D Manager di Agras Pet Foods, Margherita Paiano, etologa, e Elena Angeli, consulente felina, in occasione del lancio del progetto Kitten pensato per aiutare ad accogliere e crescere al meglio il nuovo arrivato.

Una nuova linea di prodotti Schesir Kitten Care con nuove ricette complete e bilanciate, appositamente studiate per supportare lo sviluppo del sistema immunitario e neurologico del gattino. A completare questo progetto etologico e nutrizionale nasce la Miaopedia: una guida di oltre 80 pagine con all’interno Vet talks, i consigli dalla Community Schesir e il diario, una sezione su cui annotare i momenti speciali del primo anno di vita con il gattino.

Vittorio Saettone commenta il carattere innovativo del progetto Kitten: “La Miaopedia e il progetto di Schesir sono dedicati proprio a tutti coloro che stanno per affrontare questa nuova avventura ricca di emozioni e li aiuta a diventare “genitori”. Lo scopo della guida è fornire gli strumenti per seguire nel migliore dei modi il percorso di crescita del gattino dalle prime settimane fino al 1° anno di vita. Ricordiamoci infatti che il gattino, alla nascita, è un batuffolo indifeso e inerme ma, crescendo, acquisterà lo spirito e il cuore di un vero felino. Insieme alla tenerezza è importante la responsabilità che implica il fatto di interrogarsi su come assecondare al meglio la sua natura a partire dalle prime fasi di vita”.

“Il lancio del progetto Kitten è molto importante per Schesir”, aggiunge Valeria Molfino, Digital Communication Manager di Agras Pet Foods. “La famiglia Schesir è accogliente, inclusiva. Siamo al fianco dei nostri consumatori e lo facciamo ascoltando le loro opinioni e coinvolgendoli in attività dedicate. È soprattutto grazie a loro se questo progetto, e la nuova linea di prodotti completi e bilanciati per rispondere a ogni esigenza del gattino, ha preso forma. Alla nostra Community abbiamo chiesto di condividere quali fossero state le più grandi difficoltà riscontrate con l’arrivo del proprio gattino e i momenti più belli vissuti oltre alle caratteristiche che, secondo loro, un prodotto completo dovesse avere. Grazie all’ascolto siamo arrivati a individuare e mappare le tematiche più rilevanti da approfondire all’interno della Miaopedia e abbiamo ricevuto importanti input per lo sviluppo dei prodotti. Anche la creazione dello Schesir Think Cat va in questa direzione di dialogo arricchente e costante”.

L’etologa Margherita Paiano commenta che “Il concetto non è ancora del tutto sdoganato. In ambulatorio il proprietario del gattino non ha remore a definirsi “genitore”. Fuori da questo contesto clinico non avviene lo stesso, per una sorta di pudore o consapevolezza di un atteggiamento sociale dicotomico: c’è una divisione netta tra chi pensa che sia eccessivo trattare il cucciolo di gatto come un bimbo e chi ha un rapporto di accudimento a tutti gli effetti.

Questo rapporto genitoriale però non è solo un riflesso psicologico ma è dato da un’attivazione ormonale che ci porta a comportarci come fossimo dei veri e propri genitori verso una specie che non è la nostra. Non è un sentire solo psicologico ma corporeo che ha una radice chimico-fisica”.

Una ulteriore conferma a questo “istinto genitoriale” che il gattino riesce ad accendere arriva anche dalla consulente felina Elena Angeli: “Alla base di questo atteggiamento c’è anche una motivazione epimeletica, ovvero il bisogno di prendersi cura di un essere vivente. È importante che questo desiderio sia accompagnato anche dalla consapevolezza e dal rispetto della natura felina dell’animale. Il gatto è un animale complesso con il quale è necessario sviluppare un rapporto empatico”.

Come arriva la piccola peste nelle nostre case? Solo il 10% è preso da un allevatore, mentre la maggioranza arriva in famiglia perché adottato da un gattile/rifugio o regalato da amici. “I primi giorni con il gatto sono fondamentali per creare un contesto a lui ideale – sottolinea la Dott.ssa Margherita Paiano – I primi giorni di vita si inseriscono in quelle che vengono definite “finestre temporali sensibili, ovvero giorni in cui il cucciolo cerca di capire dove collocare il “padrone”. “Quel 36% relativo all’adozione da un gattile o rifugio – conclude la Dott.ssa Elena Angeli – ci racconta che è aumentata la sensibilità verso gli animali in difficoltà. Questa scelta deve essere però sempre consapevole, ovvero bisogna assicurarsi di avere uno stile di vita adatto per il gattino”.

Le dichiarazioni degli intervistati creano un ritratto di vita domestica divertente. Il 39% dorme nel letto e appena svegli si gioca insieme; il 30% si ritaglia il tempo delle coccole appena tornati dal lavoro. I “riti” sono davvero tanti, dal guardare la TV insieme, al fare la colazione, fino al bacio della buona notte.

Col gattino si cerca di fare un po’ tutto insieme dal gioco alle coccole e nel fine settimana è ancora più bello perché “non c’è fretta”! In certi casi il gattino è la nostra ombra e ci segue ovunque, anche in camera mentre ci si cambia. La spazzola? Non solo una necessità, ma anche un momento insieme importante. Elena Angeli sottolinea che “Nelle prime settimane di vita è molto importante il gioco, uno dei riti che contribuisce a consolidare il rapporto”.

Il 46% dei rispondenti si definisce molto attento. Come tipo di alimentazione, il 58% utilizza umido e secco, più adatto al suo benessere, pensando anche al suo gusto personale; il 23% dichiara di usare prodotti di qualità e novità per stuzzicarlo.

Il Dr. Vittorio Saettone aggiunge che “Il gattino ha bisogno di un prodotto specifico per soddisfare le sue esigenze nutrizionali, che sono diverse dai gatti adulti: ha bisogno di alimentarsi più volte al giorno per assumere la giusta quantità di nutrienti e ha la necessità di introdurre nell’alimentazione cibi particolarmente morbidi, per via della dentizione ancora in via di sviluppo”.

Nel periodo neonatale i gattini dipendono completamente dalle cure della madre e solo alla fine del periodo di transizione, il gattino potrà iniziare ad assaggiare alimenti diversi dal latte. Dal 28° giorno inizia la fase di svezzamento, ovvero il passaggio dal latte materno ad un’alimentazione semisolida e, con il passare delle settimane, solida.

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