La Royal Commission for AlUla annuncia la nascita di un cucciolo di leopardo arabo, un importante segno di speranza per la rinascita di una specie gravemente a rischio.

Il cucciolo femmina è nato il 23 aprile. L’identificazione del sesso e il primo controllo sanitario sono avvenuti il 13 luglio. Il cucciolo è uno dei 16 nati nel contesto di un programma di allevamento in cattività gestito dall’Arabian Leopard Breeding Center di Taif, in Arabia Saudita, ed è parte di una campagna volta a salvaguardare questa specie che era ormai prossima all’estinzione.

In seguito a secoli di perdita di habitat naturale e bracconaggio, la sua specie conta oggi meno di 200 esemplari in natura. L’International Union for Conservation of Nature sostiene che la specie sia “seriamente in pericolo”, ciò significa che è considerata ad altissimo rischio di estinzione.

L’habitat naturale del leopardo, che prima si estendeva nella penisola araba e arrivava fino al Levante, è ora limitato a tre Paesi: Arabia Saudita, Oman e Yemen. L’allevamento è gestito da RCU, l’agenzia che sta rigenerando un’area di 22.561 km dell’Arabia Saudita nord-occidentale per renderla una destinazione di rilevanza globale per patrimonio naturale e culturale

La motivazione in Arabia per salvare il leopardo è forte. Per gli abitanti della regione, il leopardo arabo – conosciuto in arabo come An Nimr Al ’Arabi’ – ha rappresentato a lungo la bellezza, la tranquillità, la forza fisica, l’impavidità e la libertà. L’animale ha occupato un posto speciale nell’immaginazione per millenni e si ritrova nell’arte rupestre antica, nelle storie e persino nelle espressioni quotidiane.

Per questo motivo la nascita del cucciolo ha un grande valore per il patrimonio culturale saudita così come per quello naturalistico.

La specie sarà infine reintrodotta nella natura selvaggia delle montagne di AlUla, ripristinando la popolazione attraverso il programma di allevamento e la preparazione di un habitat adatto in cui i leopardi possano prosperare. La campagna comprende le seguenti iniziative: Espansione del programma di allevamento in cattività con l’apertura di un centro di allevamento all’avanguardia da aprire all’inizio del 2024 all’interno della Riserva Naturale di Sharaan, AlUla; Istituzione dell’Arabian Leopard Fund, per il quale RCU ha stanziato 25 milioni di dollari; Estensione delle collaborazioni con importanti entità dedite alla conservazione come l’International Union for Conservation of Nature e Panthera; Conversione in riserve naturali dell’80% dei terreni parte del progetto AlUla, in linea con la Saudi Green Initiative. La riserva naturale di Sharaan, per esempio, ripristinerà e conserverà l’ecosistema, compresa la flora e la fauna autoctone, su una superficie pari a 1.560 chilometri quadrati; Reintroduzione di specie, preda dei leopardi, come lo stambecco nubiano e le gazzelle Idmi; Formazione dei residenti di AlUla come guardiaparco per salvaguardare le riserve naturali.

Il Dott. Ahmed Almalki, Direttore delle Riserve Naturali, ha commentato: “Questa nascita è significativa perché consiste in un importante passo avanti verso la rinascita del leopardo arabo. Crediamo che salvare specie in pericolo come il leopardo arabo sia fondamentale per la protezione del nostro pianeta e per l’equilibrio naturale del nostro ecosistema. Il nostro obiettivo a RCU è niente meno che ripristinare il potere dell’equilibrio della natura”.

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