Due Golden Retriever, per 11 pazienti e i loro familiari e per il personale del reparto, 24 anestesisti, 25 infermieri, 5 oss, 2 amministrativi: a partire da giovedì 18 gennaio, la Rianimazione dell’Ospedale di Rivoli ha uno strumento in più per assicurare tutte le cure e l’assistenza necessarie ai degenti, la Pet Therapy. Si chiama Ri-animali e vede impegnati “cani professionisti” nel reparto di Terapia Intensiva con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita e promuovere il benessere di tutti coloro che abitano quello spazio, per necessità di salute o per lavoro.

Il progetto avrà durata di un anno, con un totale di 40 incontri, e prevede sedute di 45 minuti ciascuna, che si terranno una volta a settimana, con una pausa nei mesi estivi. I cani si avvicineranno ai pazienti sotto la guida di personale specializzato dell’Associazione Aslan, che cura il progetto insieme all’AslTo3, affiancato da medici ed infermieri del reparto, che sono stati appositamente formati. In collaborazione con Mauro Moretta, veterinario dell’AslTo3.

L’ambito di intervento, previsto dalle Linee Guida Nazionali in IAA, riconosciute dal Ministero della Salute nel 2015, è quello dell’Educazione Assistita con Animali: grazie alla mediazione del cane, si lavora sulle capacità di adattamento dei pazienti in degenza all’interno dell’istituzione ospedaliera, ma anche su familiari/caregiver e sui professionisti sanitari coinvolti.

I cani, Noah e Cecilia di 10 e 4 anni, come in ogni attività di Pet therapy ospedaliera sono sottoposti a periodici e accuratissimi controlli sulle loro condizioni di salute e sono seguiti da medici veterinari dell’associazione, a garanzia della sicurezza dei pazienti del reparto.

“Sono molto orgoglioso di questa esperienza – dichiara Alberto Cirio, Presidente della Regione – che pone il Piemonte e l’Ospedale di Rivoli all’avanguardia in Italia nell’umanizzazione degli ospedali. Aprire anche i reparti più complessi per la cura dei malati, come ad esempio la terapia intensiva, alla pet therapy è davvero una sfida importante e un gesto di profonda attenzione nei confronti delle persone ricoverate, delle loro famiglie e del personale che con grande impegno lavora in questi reparti. La vicinanza e l’affetto degli animali, nei momenti di sofferenza, sono curativi e possono offrire sollievo anche nei momenti più difficili”.

“L’umanizzazione delle cure è un impegno costante per la nostra Azienda – sottolinea Franca Dall’Occo, Direttore Generale dell’AslTo3 – che portiamo avanti quotidianamente, impegnandoci per migliorare sempre la qualità dei servizi e il dialogo con i cittadini, per interpretare al meglio le esigenze di tutti. La Pet Therapy è il segnale di un’attenzione in più, in situazioni particolarmente critiche, come sono sempre i casi seguiti dalla rianimazione”.

“Gli interventi assistiti con animali sono ad oggi uno strumento terapeutico ad ampio spettro – spiega Alessandro Bonansea Direttore della Psicologia e Componente della Commissione Regionale IAA – con sempre più precise metodiche di intervento come declinato in questa esperienza in ASLTO3 che vuole chiamare in causa ancora una volta il più antico alleato dell’uomo nei suoi momenti di difficoltà: il cane”.

“Abbiamo chiesto ai pazienti e ai loro familiari la disponibilità e l’interesse per questa attività e hanno aderito tutti” dichiara Michele Grio, Direttore della Rianimazione di Rivoli. “L’umanizzazione di un ambiente particolare come una Terapia Intensiva è particolarmente difficile ed allo stesso importante, ci lavoriamo da diversi anni. Questa è un’ulteriore modalità, un po’ fuori dal comune probabilmente, ma siamo certi che gli studi sugli aspetti infettivologici, allergologici e di benessere soggettivo che intendiamo effettuare con rigore scientifico dimostreranno che i nostri amici a quattro zampe possono e devono essere un ottimo alleato anche all’interno delle Rianimazioni”.

L’iniziativa è stata realizzata grazie alla donazione di Laura Cedro, socia della Associazione Aslan, mancata a novembre 2022. La formazione del personale e i dettagli del progetto sono stati curati congiuntamente da AslTo3 e Associazione Aslan.

“Il legame che si instaura con gli animali ha effetti psicologici e fisiologici positivi significativi sugli esseri umani, anche e soprattutto in una situazione di difficoltà come quella di una degenza ospedaliera – sottolinea Antonia Tarantini, presidente dell’associazione Aslan. “I cani nel reparto saranno una presenza fuori dall’ordinario per portare normalità ai pazienti e incidere in maniera efficace sul tono dell’umore e sulle risorse interiori.”

Si tratta dell’unica esperienza di Pet Therapy attiva in un reparto di Rianimazione ospedaliera.

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