La temperatura marina superficiale del nord Adriatico nell’ultimo secolo è in aumento crescente. Ad attestarlo, un lavoro dell’Istituto di scienze marine del Consiglio nazionale delle ricerche, con sede in Area Science Park, condotto attraverso una serie di osservazioni effettuate nel porto di Trieste, e pubblicato di recente sulla rivista scientifica internazionale “Earth System Science Data”. Le misurazioni abbracciano un intervallo di tempo di 117 anni e costituiscono una tra le più lunghe serie temporali esistenti relative allatemperatura del Mediterraneo.

“Avere serie temporali lunghe e per quanto possibile omogenee è fondamentale per comprendere se e come l’evoluzione recente del clima possa aver influito sui parametri fisici del mare, in questo caso sulla temperatura”, spiega Renato R. Colucci del Cnr-Ismar, coautore della ricerca “il problema è che, rispetto alle osservazioni meteorologiche, la complessità strumentale e logistica chiamata in causa dalle osservazioni marine ha per lungo tempo impedito la rilevazione di dati caratterizzati da sufficiente continuità e qualità.  Per questo, andando indietro nel tempo, c’è carenza di dati e non risulta semplice costruire una serie come questa” conclude Colucci. 

Per elaborare la serie di misurazioni sono state usate due differenti serie storiche: un primo gruppo di dati analogici, ottenuti mediante misure di termometri nei periodi 1899-1923 e 1934-2008 e conservati negli archivi storici dell’Istituto, e un secondo gruppo di dati ottenuti tramite termistori, che non sono altro che termometri digitali, impiegati nel periodo tra il 1986 e il 2015. Il primo gruppo di dati è stato selezionato, digitalizzato e organizzato in serie con il nuovo gruppo di dati. 

“Quello che emerge è un aumento della temperatura del mare alla velocità media di 1.1°C per secolo, se si guarda la prima delle due serie. Se invece si studia la serie di dati raccolti tra il 1946 e il 2015, caratterizzati da una maggiore continuità, l’aumento risulta di 1.3°C per secolo. Inoltre si osserva che negli ultimi 20 anni è diventato molto più frequente rispetto al passato il raggiungimento o superamento dei 28°C di temperatura durante l’estate”, conclude Fabio Raicich del Cnr-Ismar, coautore della ricerca.  

Il risultato di questo lavoro è a disposizione su una piattaforma open a cui la comunità scientifica, ma anche i policy maker e i cittadini, potranno liberamente accedere per usare i dati e avere un quadro dell’evoluzione delle temperature nell’ultimo secolo, anche al fine di elaborare analisi ulteriori.  

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