MSD Animal Health celebra la Giornata Mondiale della Rabbia
MSD Animal Health è orgogliosa di continuare la partnership con Mission Rabies e Rabies Free Africa al fine di sensibilizzare le persone sull’importanza strategica dei vaccini nella prevenzione e nell’eliminazione di questa patologia devastante. Attraverso il programma Afya, MSD Animal Health sostiene le organizzazioni dedite al controllo della rabbia e quest’anno ha raggiunto un traguardo storico arrivando a donare 3 milioni di dosi di vaccino antirabbico, nel tentativo di eradicare entro il 2030 la rabbia umana trasmessa dal cane.
“La rabbia colpisce alcune delle popolazioni più vulnerabili, compresi i bambini delle regioni ad alto rischio come l’India e il Malawi”, afferma Ingrid Deuzeman, Global Marketing Director, MSD Animal Health. “Per più di 20 anni, abbiamo lavorato con i nostri partner per eliminare questa malattia prevenibile attraverso la vaccinazione canina di massa e le iniziative educative, in aree dove le vaccinazioni indispensabili sono spesso inaccessibili. Insieme ai nostri partner, siamo orgogliosi di celebrare la Giornata Mondiale della Rabbia e continuare a concentrarci sull’eliminazione di questa patologia entro il 2030”.
Dal 2013, Mission Rabies ha vaccinato cani nelle zone più a rischio in India, dove si verifica oltre il 35% di tutte le morti per casi di rabbia umana. Sulla base del successo del programma in India, Mission Rabies ha esteso i suoi programmi ad altre parti dell’Asia e dell’Africa potendo contare ora dieci iniziative a livello internazionale.
“Mission Rabies si dedica a lavorare per un mondo libero dalla rabbia trasmessa dai cani.” ha detto Luke Gamble, BVSc, DVM&S, FRCVS, fondatore di Mission Rabies. “È fondamentale aumentare la consapevolezza sull’impatto devastante di questa malattia mortale e, grazie al sostegno di MSD Animal Health, negli ultimi 12 mesi non ci sono state vittime di rabbia umana in due dei nostri siti di punta del progetto e ora ci stiamo impegnando per eliminare la rabbia da altri punti critici nel mondo”.
Oltre a vaccinare i cani nelle zone ad alto rischio, Mission Rabies si reca nelle scuole delle comunità endemiche per educare i bambini sulla rabbia e la sua prevenzione. I bambini, che spesso entrano in contatto con cani randagi e non percepiscono la pericolosità mortale della rabbia, sono i più colpiti dalla malattia. Grazie ad un team di veterinari e volontari sempre in azione, Mission Rabies ha vaccinato oltre 1.042.000 cani e ha istruito più di 3 milioni di persone sul rischio di rabbia.
Si stima che ogni anno 59.000 persone muoiano a causa della rabbia, con oltre il 99% dei casi contratti per morsi di cane. Per raggiungere l’obiettivo di eliminare i casi umani di decesso dovuti a rabbia indotta dai cani entro il 2030, Rabies Free Africa si dedica ad aumentare l’accesso ai vaccini in paesi come il Kenya e la Tanzania. Per raggiungere questo obiettivo, l’organizzazione sta aiutando i paesi a creare programmi autosostenibili per eliminare la morte per rabbia umana e istituire sistemi di sorveglianza per identificare e contenere i futuri focolai di propagazione della malattia.
“La rabbia umana trasmessa dal cane, ha il più alto tasso di mortalità di qualsiasi malattia infettiva conosciuta”, spiega Felix Lankaster, DVM, Ph.D., Rabies Free Africa, Paul G. Allen School for Global Animal Health, Washington State University. “La nostra partnership con MSD Animal Health ci ha dato le risorse necessarie per fare grandi passi avanti nella riduzione dell’incidenza della rabbia e nell’avanzamento della ricerca volta allo sviluppo di una programmazione scientificamente solida, che aiuti ad aumentare l’efficienza e l’efficacia dei programmi di vaccinazione canina di massa.”
Il controllo efficace della rabbia attraverso la vaccinazione dei cani nelle comunità target di Rabies Free Africa nella regione di Mara,Tanzania settentrionale, ha avuto benefici per la fauna selvatica, compresi i cani selvatici africani in via di estinzione, che sono stati ristabiliti nel Parco Nazionale del Serengeti per la prima volta da quando la popolazione è scomparsa a seguito di focolai di rabbia all’inizio degli anni Novanta.
Lascia un commento