“One Health / Benessere animale: il valore dell’impegno e della ricerca di MSD Animal Health per la salute di tutti”: è questo il titolo dell’evento organizzato da MSD Animal Health tenutosi online lo scorso 27 maggio e che ha permesso ai principali esponenti di istituzioni e associazioni, impegnate nel garantire la salute di tutti, di condividere le proprie esperienze rispetto al sempre più attuale One Health, offrendo così una panoramica completa sul tema e fornendo spunti di riflessione e accrescimento. Un’occasione unica di dialogo e scambio tra i diversi attori della filiera, fondamentale per lavorare in modo coordinato verso uno stesso obiettivo: applicare a tutto campo l’approccio One Health e assicurare così la salute di uomini, animali e ambiente. L’evento ha preso spunto dal recente riconoscimento da parte dell’EMA di “… un miglioramento statisticamente significativo dei parametri comportamentali indicativi del benessere animale …” associato a una soluzione già in commercio da più di tre anni per contrastare le infestazioni da acaro rosso nelle galline ovaiole, un vero flagello per gli animali e per gli allevatori stessi. Questo passo rappresenta un esempio estremamente concreto dell’approccio #OneHealth, che tiene conto del benessere degli animali, degli operatori e dell’ambiente, oltre a contribuire fortemente alla salubrità dell’uovo che arriva sulle nostre tavole.

L’evento ha visto la partecipazione di: Romano Marabelli, Consigliere della Direttrice Generale, OIE – Organisation Mondiale de la Santé Animale, Rossella Pedicone, Vice Direttrice UNAITALIA, Gian Luca Bagnara, Presidente di Assoavi e membro del COPA-COGECA, Deborah Temple, Professoressa presso l’Università di Barcellona ed Evelina Flachi, specialista in Scienze dell’alimentazione. L’appuntamento è stato moderato da Stefano di Marzio, Direttore responsabile Aboutpharma and Medical Devices e Paolo Sani, Amministratore Delegato MSD Animal Health Italia. 

Il concetto One Health è oggi un tema quanto mai attuale che, alla luce dell’emergenza sanitaria da Covid-19, assume un valore ancora più rilevante e concreto. È infatti sempre più evidente la relazione tra la salute animale e quella umana e il fatto che non solo una influenzi l’altra ma che entrambe dipendano fortemente dall’equilibrio e della salute anche del nostro ambiente. 

Di questi valori MSD Animal Health si fa portavoce e ne ha fatto da sempre la sua missione: “Noi di MSD Animal Health sosteniamo e applichiamo da sempre l’approccio One Health in ogni attività e iniziativa che realizziamo, impegnandoci a tutelare l’equilibrio uomo-animale-ambiente, affinché il benessere e la salute di tutti vengano garantiti ogni giorno.” – ha commentato Paolo Sani, Amministratore Delegato di MSD Animal Health Italia – “Per questo crediamo fortemente nell’importanza di un impegno sinergico di tutta la filiera e dei suoi protagonisti: da qui la scelta di organizzare questo evento, per offrire un momento di scambio e arricchimento tra tutti gli attori coinvolti, per muoversi in branco verso un unico obiettivo. È questo del resto, il senso di un vero approccio One Health ”.  

Proprio sull’attualità del tema si è espresso nel corso dell’evento anche Romano Marabelli, Consigliere della Direttrice Generale, OIE – Organisation Mondiale de la Santé Animale, che ha ricordato come addirittura il 70-80% delle malattie umane siano zoonosi, ossia trasmesse all’uomo dall’animale. Non solo, Marabelli ha ricollegato il tema a quello della salubrità e della sicurezza delle produzioni animali, ricordando l’importanza della ricerca scientifica nel settore: “Oggi il consumatore chiede sempre di più prodotti che siano stati realizzati in maniera eticamente adeguata” – ha commentato Marabelli – “È fondamentale assicurare che le produzioni seguano un percorso che sia il più naturale possibile e che usufruiscano di tutti gli avanzamenti e i traguardi raggiunti dal punto di vista scientifico e tecnologico”.  Su questo fronte Marabelli sottolinea i numerosi miglioramenti raggiunti dalle produzioni animali negli ultimi anni, grazie anche ai rigidi protocolli di sicurezza introdotti anche a livello europeo e ricorda l’eccellenza che rappresentano, in particolare, “le produzioni italiane, apprezzate all’estero non solo per la qualità, ma anche per rappresentare l’esempio della trasformazione della tradizione in un percorso scientificamente ineccepibile”. In questo contesto la sostenibilità, intesa come risparmio di energia ed equilibrio del carbone, insieme alla tecnologia informatica rappresentano asset fondamentali che permettono di avere allevamenti di alto livello che riescono a contemperare benessere, prevenzione, corretto uso dei farmaci, sostenibilità, utilizzo e riciclo di energia. “Da qui al 2050 è previsto uno sviluppo e un moltiplicatore delle produzioni di proteine animali” – conclude Marabelli – “È importante quindi definire il ruolo dell’Europa in questo contesto e capire se l’Italia ne sarà protagonista come lo è stata finora”. 

L’importanza della ricerca e degli avanzamenti scientifici in ottica di un maggior benessere animale sono stati al centro anche dell’intervento di Rossella Pedicone, Vice Direttrice UNAITALIA, che non solo ha ribadito l’attenzione crescente del consumatore verso la tematica One Health e la richiesta alla filiera produttiva di un impegno reale e concreto per assicurare il benessere animale, anche in relazione alla propria salute, ma ha anche indicato come “l’Europa sia da sempre apripista rispetto a queste istanze che sono diventate infatti i pliastri del Green Deal e della strategia Farm to Fork”. All’atto pratico, inoltre, “l’Europa si è adoperata con l’applicazione di direttive trasversali, come, ad esempio, quella del 1999 sulla protezione delle galline ovaiole o quella del 2007 per la protezione del broiler e si è posta l’obiettivo di arrivare, entro il 2023, a un sistema armonizzato per l’etichettatura del benessere animale e si sta interrogando sul bando delle gabbie”.

L’intervento della Pedicone ha quindi evidenziato quanto sia importante che tutti gli attori della filiera si muovano insieme e che ognuno faccia la sua parte. A questo riguardo, ha ricordato alcuni dei successi raggiunti da UNAITALIA, come l’introduzione di claim dedicati proprio al benessere animale, come quelli riferiti allo spazio in allevamento o alla maggiore libertà di movimento, agli arricchimenti ambientali, alla disponibilità di luce solare, o all’allevamento senza uso di antibiotici, ribadendo, su questo punto, che “solo introducendo in allevamento animali sani in un ambiente idoneo sarà possibile portare a termine dei cicli produttivi senza ricorrere all’uso del farmaco”.

Un tema, quello dell’antibioticoresistenza e della riduzione dei farmaci, sul quale anche MSD Animal Health è impegnata in prima linea: l’80% del portfolio di soluzioni e servizi è infatti interamente dedicato alla prevenzione e grande importanza è data alla vaccinazione, che garantisce il benessere e la salute animale in alcune specie fin dai primi mesi di vita dell’animale, riducendo l’insorgenza di patologie che prevedano successivamente l’uso di soluzioni terapeutiche.

Scienza, sicurezza e salubrità delle produzioni animali hanno fatto dunque da fil rouge del digital event, ma anche sostenibilità e alimentazione, che hanno infatti rappresentato il focus dell’intervento di Gian Luca Bagnara, Presidente di Assoavi e membro del COPA-COGECA, che ha evidenziato anzitutto come negli ultimi anni e in particolare nel recente anno 2020, con la presenza della pandemia, il consumatore abbia sviluppato un nuovo tipo di attenzione per l’alimentazione e per le materie prime, riportando l’agricoltura al centro delle tavole degli italiani: “Conoscere i prodotti che abbiamo sul piatto non significa solamente conoscerne la marca, ma l’intera filiera, sapere dove e come è stato fatto il prodotto e il territorio che lo coinvolge” – ha infatti commentato Bagnara che ha ricordato che per rispondere a queste esigenze, è necessario “aprire la filiera a nuovi fronti di lavoro: quello della biosicurezza, del benessere dell’animale, degli antimicrobici, della resa più sostenibile dell’allevamento e soprattutto del rapporto con il territorio”. Secondo Bagnara, sono quindi tre i temi di attività da tenere sotto controllo nei prossimi anni: le filiere sostenibili, la gestione delle risorse naturali e la nutrizione. Per quanto riguarda le filiere sostenibili è importante quindi avere prodotti riciclabili, non avere rifiuti, evitare sprechi e migliorare la tracciabilità delle informazioni, della salute e del benessere degli animali. In merito invece alla gestione delle risorse, Bagnara fa riferimento all’acqua, ai packaging sostenibili, ma anche al tema emergente del sequestro di carbonio e auspica un ruolo attivo della filiera agricola in tal senso e non solo di difesa. Sull’ultimo punto, la nutrizione, Bagnara ricorda che, affinché le produzioni animali forniscano tutti i nutrienti per la salute dell’uomo c’è bisogno che l’animale stia bene e sia in benessere anche con la propria alimentazione. “Ecco perché abbiamo bisogno di una politica comunitaria che riprenda il discorso di sostenibilità delle proteine vegetali” – ha infatti affermato – “Purtroppo, siamo diventati importatori del 73% di proteine vegetali dall’estero filiera su cui non abbiamo certezza né consapevolezza sull’origine, sul trattamento e sul rispetto ambientale, come avremmo se queste arrivassero dall’Europa. Per questo, chiediamo di rendere completamente autonoma la filiera locale in modo che possa avere radici anche nell’agricoltura europea e possa dare valore direttamente sul nostro territorio comunitario”. 

Un approfondimento tutto sull’alimentazione quello realizzato invece da Evelina Flachi, specialista in Scienze dell’alimentazione, che ha sottolineato come la nostra salute sia legata a doppio filo a quello che mangiamo e, per questo, sia importante consumare cibi che tengano conto, nella loro filiera produttiva, della sostenibilità ambientale e del benessere animale, per garantirci un migliore stato di salute negli anni. Ha ricordato quindi la centralità del concetto di equilibrio: non solo equilibrio tra entrate caloriche e uscite energetiche ed in relazione al nostro stile di vita, ma l’equilibrio di ogni organismo vivente con l’ambiente e con tutte le forme viventi che lo circondano. “Solo così possiamo dare valore al cibo che mettiamo nel nostro piatto come nutriente importante per mantenere efficiente il nostro organismo e per mantenerci in salute più a lungo possibile” ha affermato Evelina Flachi, che ha quindi sintetizzato il concetto di One Health: “Questo vuol dire One Health: la consapevolezza di quanto siano correlate la salute umana, la salute animale e la salute ambientale”. La dottoressa Flachi si è poi concentrata sulle qualità nutritive di due alimenti in particolare: l’uovo– alimento completo, miniera di nutrienti, dal basso valore calorico e alto valore proteico – e il pollo –  ricco di proteine nobili e minerali, povero di grassi e altamente digeribile. Due esempi virtuosi che non dovrebbero mancare nelle nostre diete, ma che, per apportare tutti i loro benefici devono avere come prerogativa il benessere degli animali stessi e degli allevamenti. 

Proprio sulla sicurezza degli allevamenti – di quelli avicoli in particolare –  e sul benessere degli animali si è focalizzata Deborah Temple, Professoressa presso l’Università di Barcellona che ha parlato di una delle infestazioni più frequenti e pericolose nel settore avicolo: quella dovuta agli acari rossi. Un problema molto diffuso negli allevamenti che crea ripercussioni sia comportamentali, sia fisiologiche anche gravi. Un vero e proprio fattore di stress, dunque, per la cui prevenzione è fondamentale monitorare costantemente i comportamenti e i cambiamenti degli animali all’interno degli allevamenti per essere in grado di riconoscere i sintomi e agire per tempo. “È estremamente importante individuare e riconoscere i cambiamenti negli animali il più rapidamente possibile, per poterli contrastare efficacemente e assicurarsi il benessere di tutto il pollaio”, ha ammonito Deborah Temple.

“Gli studi effettuati sull’impatto delle infestazioni da acaro rosso sulle galline dimostrano come all’importanza di saper riconoscere i segnali di allarme di potenziale infestazione nei propri animali si aggiunga anche l’importanza di agire tempestivamente per eliminare l’infestazione e permettere così un duplice beneficio: un incremento della produzione di uova e della loro salubrità, a beneficio dell’allevatore e del consumatore finale, e un incremento del benessere delle galline, sia da un punto di vista comportamentale sia fisiologico” commenta Corrado Longoni, Business Unit Manager, Poultry & Aqua di MSD Animal Health.  

Interventi di vario genere hanno quindi animato l’evento di MSD Animal Health permettendo di analizzare il concetto di One Health in modo esaustivo, mettendo in risalto il ruolo-chiave della filiera produttiva nel garantire al consumatore un’alimentazione che coniughi valori nutritivi genuini e sani, sostenibilità ambientale e attenzione alla salute e al benessere animale. 

“Per sostenere la filiera in questo senso è necessario fare sistema” – ha concluso Paolo Sani – “Dobbiamo fare ricorso a prevenzione, ricerca, investimenti in nuove tecnologie e soluzioni innovative e ultimo – ma sicuramente non per importanza – applicare una visione One Health in tutto ciò che facciamo. Sono proprio eventi di questa natura che ci permettono di creare un’unica voce per rispondere a tutte le necessità del consumatore di oggi. La sfida di MSD Animal Health è difendere il made in Italy e questo mercato, fatto di aziende e persone con alta professionalità che si impegnano giorno dopo giorno per portare cibo sano e buono sulle tavole degli italiani nel rispetto del benessere animale”.

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