E’ un vero e proprio “pronto soccorso” quello dedicato al recupero tempestivo dei selvatici, che sono state vittime di un incidente stradale o che si sono trovate in situazioni difficili. Su mandato della Regione Toscana, il dipartimento della prevenzione, con la struttura aziendale di Igiene Urbana, il cui responsabile è il dottor Enrico Loretti, afferente all’area sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare diretta dal dottor Stefano Cantini ha infatti istituito un sistema di recupero selvatici in un quadro operativo già consolidato ed integrato sulle attività di soccorso agli animali in collaborazione con l’Ordine dei Medici Veterinari di Firenze e del Volontariato.

Nel 2018 sono stati soccorsi 1.034 animali selvatici in tutti i Comuni dell’Ausl Centro, tra ungulati altri mammiferi, specialmente protetti, uccelli ed altre specie tra tartarughe, conigli e gerbilli. Tra le province toscane, Firenze risulta quella con maggior attività di soccorso: 809 specie animali recuperate, di cui 71 nell’area Empolese, mentre a Pistoia sono 149 e a Prato 40.

Nella gestione dell’emergenza viene attivata una rete di supporto tecnico che vede coinvolti diversi soggetti tra i carabinieri forestali, la polizia provinciale e municipale oltre alla collaborazione con il Dipartimento di medicina veterinaria dell’Università di Pisa e di Padova e con l’Istituto Zooprofilattico sperimentale di Firenze per lo sviluppo di progetti di ricerca in ambito clinico e di malattie infettive.

La dimensione etica dell’attività è oggetto di costante riflessione. La scelta operativa è trattenere meno possibile gli animali in presenza di quadri clinici non gravi ed una valutazione sulla diagnosi, discussa con l’ordine professionale, rappresenta l’elemento dirimente sulla decisione di avviare o meno percorsi terapeutici complessi. La sopravvivenza degli animali rappresenta un indicatore importante nelle operazioni di soccorso per incidente stradale e dipende in massima parte dalla gravità delle lesioni, ma la tempestiva valutazione del tipo di intervento incide positivamente specialmente per il soccorso di animali in difficoltà.

Da maggio 2018 è attiva la collaborazione con LIPU onlus per alleggerire il peso operativo del soccorso uccelli che rappresentano una buona parte della domanda. 913 è il numero di uccelli presenti fin’ora nel centro di Vicchio gestito da LIPU.

Persistono difficoltà, se pur ridotte, create dagli accessi impropri di animali. In primis i cuccioli “orfani”, che spesso sono catturati da cittadini, incuranti o ignari di aver spaventato la madre. Questi animali, oltre a rappresentare un notevole carico economico per le amministrazioni comunali, sono di difficilissimo reinserimento in natura. Saranno quindi condannati ad un’esistenza in recinto. Ma ci sono anche le “specie aliene”. In quest’ottica sono state infatti recuperate 11 tartarughe, animali a sangue freddo non previste dal mandato normativo, ma il cui ritrovamento in condizioni di emergenza crea criticità se non viene attivato un intervento di soccorso. Singolare il caso della tartaruga azzannatrice di circa 12 kg recuperata nel Comune di Fucecchio su richiesta dei carabinieri locali ed entrata nel sistema di soccorso, anche se in buone condizioni, è stata recuperata e trasferita ad un centro specializzato per motivi di pubblica incolumità.

Grazie al sistema di rete è possibile dare una tempestiva risposta per il recupero di animali in difficoltà bloccati ad esempio in luoghi incongrui o rischiosi spesso con necessità di intervento dei vigili del fuoco ed esigenza di somministrare la teleanestesia.

La storia di Goldrake, giovane grifone ferito nella migrazione e recuperato nella superstrada FI PI LI su richiesta della polizia stradale, rappresenta la miglior sintesi dell’attività 2018. E’ stato trattato chirurgicamente per una frattura da un’equipe di veterinari, selezionati per l’occasione, in un ospedale veterinario di Firenze. Dopo l’intervento è stato trasferito al centro di recupero di San Giuliano Terme per la degenza e riabilitazione al volo in collaborazione con l’Università di Bari. In primavera è stato rilasciato nel Parco del Pollino. Rilevazioni tramite GPS hanno permesso di seguire la sua migrazione verso nord fino alla sua stabilizzazione nel Monte Cornetto, Alpi Giulie. Una storia a lieto fine che ha evidenziato la capacità di coordinamento del sistema di soccorso animali con più soggetti coinvolti nell’operazione: Polizia stradale di Firenze, Associazione Amici della terra onlus, Ospedale veterinario di Firenze, Dipartimento medicina veterinaria Università di Padova, carabinieri forestali Val di Sangro, Università di Bari, riserva naturale regionale San Giuliano, Parco Pollino.

Il soccorso è gestito dal Centralino di Protezione Civile della Città Metropolitana di Firenze attivato dalle Forze dell’Ordine o dai Medici Veterinari sul territorio.

Nel 2018 il centralino ha preso in carico 1.616 richieste tra le province di Firenze, Prato e Pistoia, di cui 678 per animali domestici e 938 selvatici.

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