E’ partita la campagna di monitoraggio per la salvaguardia della costa: da questo momento si vedranno quindi volare droni, acquisire immagini con laserscanner, navigare piccole imbarcazioni radiocomandate e dotate di sensori acustici per monitorare lo stato e la qualità del mare.
Riccione è il sito di studio di due importanti progetti di ricerca dell’Alma Mater: STIMARE finanziato dal MATTM, e TAO, finanziato dal POR-FESR 2014-2020. Si tratta di ricerche che mirano a sperimentare tecniche nuove, meno convenzionali e a basso costo rispetto a quelle tradizionali, per il monitoraggio e la gestione della fascia costiera, temi che il Comune di Riccione condivide da tempo.

Grazie alla campagna di monitoraggio si potranno ottenere informazioni sulla posizione della linea di riva in realtime da una mini-telecamera installata su una stazione di monitoraggio già da luglio 2019, filmati della vita sul fondale del mare e sulle opere di difesa presenti lungo questo tratto di costa.
Contestualmente, presso i laboratori dell’Università di Bologna, modelli sofisticati e rapidi simuleranno le condizioni del mare del sito, quali le onde e le correnti, per una stima previsionale delle dinamiche di allagamento ed evoluzione costiera.
“L’interdisciplinarietà negli studi dello stato del mare e della sua risposta locale anche in riferimento agli attesi cambiamenti climatici è un aspetto fondamentale per considerare la complessità dei fenomeni negli ambienti marini. – afferma la prof.ssa Renata Archetti. – Il monitoraggio e la modellazione del mare e della dinamica delle spiagge sono passi necessari per una corretta e integrata gestione della fascia costiera, tanto importante in Romagna per gli usi turistici ma anche per la difesa dell’entroterra dagli allagamenti. Si stima che entro il 2100 il livello del mare potrebbe innalzarsi di 60 centimetri o addirittura un metro: questo significherebbe perdere circa 5500 chilometri quadrati di territorio italiano, compreso anche il litorale romagnolo”.

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