Per 9 italiani su 10 un pet è famiglia
Gli italiani amano gli animali da compagnia, li ritengono parte integrante delle proprie famiglie e ne riconoscono il ruolo fondamentale di aiuto e supporto giocato durante il lockdown. Questo parte di quanto emerso dal sondaggio che Federchimica AISA, Associazione Nazionale Imprese Salute Animale, ha realizzato, in collaborazione con SWG, per comprendere a fondo la natura del rapporto che le ga gli italiani agli oltre 60 milioni di animali domestici presenti nel nostro Paese. I risultati, presentati nel corso del webinar “Dalla campagna alla casa: l’evoluzione sociale del rapporto con gli animali” sono stati commentati insieme al dott. Marco Melosi, Presidente ANMVI, e al Prof. Roberto Marchesini, Etologo, dalla Sen. Caterina Biti, Vicepresidente Commissione Agricoltura, dall’On. Michela Vittoria Brambilla, Membro Commissione Affari Sociali, dall’On. Filippo Maturi, Membro Commissione Cultura e dalla Sen. Rosellina Sbrana, Membro Commissione Agricoltura. Secondo il sondaggio, 1 italiano su 2 possiede un animale domestico, una scelta che per molti si è verificata in concomitanza con il lockdown ma che conferma un trend già positivo da anni: il 51% degli attuali possessori dichiara infatti di aver adottato o acquistato il proprio pet già prima del 2016, a dimostrazione di un crescente avvicinamento tra uomo e animale. Stando a quanto rilevato, è il cane l’animale da compagnia più amato: ben il 62% degli intervistati ha scelto la compagnia di Fido, il 55% ha optato invece per un gatto, mentre un consistente 27% ha deciso di acquistare pesci, volatili, roditori e animali esotici come serpenti e iguane. Animali domestici sempre più diffusi, ma perché? Stando ai risultati del sondaggio di Fede rchimica AISA è la ricerca di compagnia il motivo che più spinge le persone ad adottare o acquistare: lo è per il 67% dei rispondenti, percentuale che sale al 73% se si considerano le persone senza figli.
Se quindi un tempo agli animali era riservato un ruolo di aiuto nel lavoro, oggi i nostri amici pet si sono ritagliati l spazio di veri e propri membri della famiglia: così, infatti, sono considerati dal 91% de lla popolazione intervistata. Una scelta che, per chi possiede un pet, è legata soprattutto ai cambiamenti culturali, più sensibilità nei loro confronti e più rispetto per il loro diritti; decisione che, secondo chi non ne possiede, è invece dovuta a solitudine e ricerca di conforto.
Un’evoluzione dell’animale domestico che da aiuto nel lavoro si è trasformato quindi con il tempo in aiuto al benessere: affermazione evidente soprattutto nel pe riodo Covid-19, in cui più dell’80% tra i proprietari di cani e gatti si è detto confortato dalla loro presenza. Ma non solo. Per il 90% di loro, convivere con un animale domestico è un importante contributo alla salute psicologica e un supporto allo sviluppo dei bambini.
“L’essere umano nasce con un forte desiderio di relazione con gli animali – dichiara il Dott. Roberto Marchesini, Etologo – basti pensare ai bambini. Gli animali compaiono nei fumetti, nelle fiabe, nei giocattoli e da adolescenti i supereroi hanno di nuovo caratteristiche animali come Batman o Spider-Man. Tutto questo ci fa capire che l’essere umano è affascinato dal mondo animale e quindi forse in questo periodo semplicemente c’è un maggior interesse verso l’aspetto affettivo, forse ricerchiamo negli animali qualcosa che non abbiamo e che ci manca”.
Se per gli italiani è evidente che dalla convivenza con un pet si tragga in primis benessere, il disaccordo nasce quando ci si confronta sui termini di questa convivenza. Alla classica domanda sulla necessità di individuare spazi separati della casa dove i nostri amici possano mangiare e dormire lontano dai padroni, rispondere in modo affermativo è facile solo per meno della metà del campione che possiede cani o gatti. Mentre ne è più convinto chi non ne possiede, con il 76%. Il 49% di chi non ha mai avuto un animale è inoltre convinto che vivere con un pet e sponga maggiormente al rischio di contrarre infezioni; visione opposta per chi ne possiede: più dell’87% è infatti convinto che questa convivenza contribuisca a rafforzare il sistema immunitario e a migliorare la salute fisica. E riguardo alla loro, di salute, gli intervistati non hanno dubbi: per 7 proprietari su 10, è il veterinario il punto di riferime nto principale. Non manca però l’aiuto offerto da internet; dalla ricerca infatti emerge che l’online continua a rappresentare un’importante fonte di informazioni, soprattutto per chi possiede animali non convenzionali.
“Il cliente naviga su Internet e arriva da noi con una serie di informazioni che possono essere sbagliate e fra i nostri compiti c’è anche quello di aiutarli a correggerle – dichiara Marco Melosi, Presidente ANM VI. Credo che la relazione educhi e fidelizzi quanto la dovuta perizia medica e professionale in senso stretto. Ribadisco l’importanza di visite veterinarie regolari e delle cure mediche e farmacologiche necessarie. È poi sempre importante, e ci tengo a sottolinearlo, non ricorrere al fai da te o a consigli non professionali trovati su internet. Vorrei infine rivolgere le stesse raccomandazioni a tutti coloro che hanno deciso di adottare un animale da compagnia non tradizionale, un coniglio o un roditore per esempio. La medicina veterinaria è ormai molto avanzata anche nel trattamento di queste specie”. Infine, sulla tute la degli animali domestici l’accordo degli intervistati è unanime: l’82% dei rispondenti pensa che dovrebbero esserci regole più stringenti per quanto riguarda la loro cura e salvaguardia, e l’89% ritiene che chi viene accusato di abbandono o maltrattamento dovrebbe subire pene più severe rispetto a quelle previste oggi dal codice.
“Quanto emerso dal sondaggio che abbiamo condotto e dal confronto con gli esperti ribadisce nuovamente come gli animali domestici siano fondamentali per il nostro benessere, un benessere non solo psicologico – sono un aiuto per affrontare la solitudine e un supporto alla socializzazione per più piccoli – ma anche fisico. Convivere oggi con un animale domestico significa quindi essere responsabile della sua salute, una salute che dobbiamo garantire facendo riferimento ai medici veterinari. Un animale sano equivale a un proprietario sano , è così che realizziamo concretamente il concetto di Una Sola Salute” Arianna Bolla, Presidente di Federchimica AISA.
“Un equilibrio corretto nel rapporto tra uomo e animale è fondamentale per garantire una relazione sana, che non sia sbilanciata verso una umanizzazione degli animali, soprattutto cani e gatti. È anzi necessario rispettare le caratteristiche fisiologiche ed etologiche di ogni specie e razza e proprio in quest’ottica dal sondaggio commissionato da Federchimica AISA si possono trarre indicazioni importanti. Compito di tutti coloro che si occupano del rapporto tra uomo e animale è diffondere giuste e corrette informazioni perché questo equilibrio venga rispettato, in modo da
avere animali sani e padroni contenti. Da questo dipende anche un miglioramento nei rapporti tra chi ha animali e chi non ne ha. Come legislatori dobbiamo far sì che sia questa visione a guidare le scelte politiche, anche per prendere decisioni equilibrate e dare rilevanza che merita a questo spaccato di società” Sen. Caterina Biti Vicepre sidente Gruppo Senato del PD.
“Il mio sogno è svuotare i canili, dove troppi animali attendono per troppo tempo la chance di trovare una nuova casa. Allo scopo, può essere utile dare agli animali chiusi nei box la possibilità di partecipare ad attività di supporto psicologico di persone sole o in difficoltà, ovviamente sotto il controllo di esperti e con tutte le garanzie per il benessere degli animali” On. Michela Vittoria Brambilla, Membro Commissione Affari Sociali.
“One Health è un tema che ci sta particolarmente a cuore: il concetto che il benessere psicofisico dell’uomo passi anche dal rapporto con gli animali da affezione è per noi prioritario. È in questa ottica che come gruppo Lega depositeremo alla Camera nei p rossimi giorni una proposta di legge che supporti la salute dei pet, proponendo un ampliamento della detrazione per i costi degli interventi salvavita degli animali da affezione. Ad oggi esiste un divario sulle aspettative di vita degli animali da affezione basato sul reddito dei proprietari di animali, creando disuguaglianza tra pet di serie A e serie B, anche determinando chi può vivere e chi no. La nostra proposta è di portare la detrazione fiscale sugli interventi sanitari salvavita al 100% per i reddit i ISEE prima fascia, al 50% per la seconda fascia e per tutti gli altri al 20%. Ciò permetterebbe di soddisfare le richieste di cure essenziali per gli animali che, anche in ottica One Health, garantiscono un vitale supporto sia fisico che psicologico per le famiglie. Non può esserci un divario nella salvaguardia degli animali basato sul reddito dei proprietari, occorre riconoscere a tutti i pet il diritto alla vita” On. Filippo Maturi, Responsabile per la tutela del benessere animale.
“Negli ultimi anni, abbiamo assistito a un rapido accrescimento della sensibilità, e a una maggiore attenzione nei confronti degli animali. Questa tendenza si è accentuata nel periodo in cui c’è stato il lockdown, si è visto infatti un notevole incremento di richieste di adozione sia di cani che di gatti. Questo maggiore e più consapevole approccio al mondo animale deve cresce di pari passo alla cura consapevole degli stessi, il che si traduce ad affidarsi sempre ai professionisti del settore come i medici veterinari. In questa ottica, sono ormai diversi anni che in Europa viene promosso il concetto di “One Health”, la Salute è diventata un concetto a tutto tondo, che passa dagli animali da compagnia, da quelli da reddito, ai prodotti alimentari, agli alimenti per gli animali, per finire all’uomo, in tal modo è possibile contenere e contrastare, per quanto possibile, il diffondersi delle malattie. Un prodotto alimentare sano e controllato, un animale curato sono garanzia della tutela della salute sia degli stessi, che per gli uomini” Sen. Rosellina Sbrana, Membro Commissione Agricoltura.
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