Pet care: il profilo del consumatore e le nuove opportunità per il retail
Il pet owner italiano sceglie meticolosamente l’alimentazione del proprio amico a quattro zampe, con un occhio alle ultime novità e alla salvaguardia dell’ambiente e senza mettere in secondo piano, nemmeno in tempi di crisi, il benessere dell’animale. È questo l’identikit emerso dalla ricerca in ambito pet care di Toluna, svolta nella seconda metà di marzo e che ha intervistato un totale di 1.800 rispondenti italiani selezionati in quanto proprietari di cani o gatti e diretti responsabili della loro cura.
In molti casi l’animale domestico è considerato a tutti gli effetti parte della famiglia, tanto che il 35% dei proprietari di gatti e il 42% dei padroni di cani partecipanti al sondaggio li considera quasi come dei figli e il 30% e il 28%, rispettivamente, dei migliori amici. In quanto tali, dunque, nessun aspetto della loro cura può essere lasciato al caso, a partire dall’alimentazione.
Il cibo scelto è prodotto da brand in cui i rispondenti ripongono fiducia, sicuri che forniscano un corretto apporto nutrizionale, e l’acquisto è spesso preceduto da ricerche approfondite.
Tra i criteri per la selezione del pet food predominano la felicità del compagno a quattro zampe, l’attenzione al benessere dell’animale e l’alta qualità. Il brand ideale si caratterizza poi per l’attenzione al ciclo di vita del gatto e del cane e a diete e patologie specifiche. Proprio per queste ragioni, il consumatore richiede innanzitutto un’ampia gamma di offerta per le diverse esigenze dell’animale e per le sue diverse età.
Tra i brand attualmente più top of mind per i proprietari di animali figurano Purina e Monge, ma i mercati si dimostrano dinamici e aperti all’ingresso di nuove marche di nicchia come Lily’s Kitchen.
Tra le novità emerse negli ultimi tempi all’interno del mondo della nutrizione pet, i partecipanti al sondaggio mostrano particolare interesse per i prodotti con aggiunta di integratori, per i cibi funzionali, specifici per problematiche dell’animale e per quelli con solo conservanti naturali. Considerate meno invitati le innovazioni più “futuristiche” come HFC, a base di proteine di insetti e carni sintetiche.
L’attualissimo tema della sostenibilità coinvolge anche questo settore, tanto che 4 padroni di gatti su 5 e più di 3 proprietari di cani su 4 ritengono importante che le confezioni del cibo per animali siano sostenibili. Pensando al futuro del pianeta, i rispondenti chiedono alle aziende dell’industry imballaggi 100% riciclabili e la diminuzione o l’azzeramento della plastica. Attenzione che non si deve, però, limitare al packaging: il 38% e il 34% dei partecipanti vorrebbe dai brand una riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
L’aumento del costo della vita non ha risparmiato il comparto pet, dove l’85% dei panelisti ha riscontrato una crescita dei prezzi che si ripercuote anche sulle previsioni di spesa future: il 23% dei proprietari di gatti e il 26% di quelli di cani crede che nei sei mesi successivi all’indagine spenderà di più per i propri animali.
Nonostante l’inasprimento della condizione economica, però, le spese per gli amici a quattro zampe sono tra le ultime su cui i rispondenti sono disposti a tagliare, preferendo rinunciare a pasti fuori casa, vacanze, abbigliamento e prodotti di bellezza.
Dopotutto i pet owner appaiono poco propensi a cambiare le proprie abitudini di acquisto. Negli ultimi mesi il 25% dei rispondenti con un gatto e il 19% di quelli con un cane non ha affatto modificato i propri comportamenti, mentre il 37% e 32% ha continuato ad acquistare i soliti prodotti approfittando di offerte o cercando promozioni speciali e il 23% in entrambe le categorie ha fatto acquisti in grandi quantità per accedere a sconti. Menzioni ai discount arrivano per lo più dai proprietari di cani.
Il mondo pet offre al retail numerose opportunità in parte ancora da esplorare. Interrogati relativamente ai servizi che un negozio per animali offre o potrebbe proporre in futuro, i partecipanti al sondaggio di Toluna hanno mostrato notevole interesse per la consulenza veterinaria, la vendita di medicinali, la consulenza alimentare e la registrazione via microchip, a cui si aggiungono aree attrezzate per il lavaggio “fai da te” citate dal 63% dei padroni di felini e il servizio di tolettatura indicato dal 77% di coloro in possesso di un cane. Il futuro del retail pet, quindi, sarebbe l’One-Stop shop.
Al di là del pet food, inoltre, al 72% dei rispondenti che accudiscono un gatto piacerebbe poter acquistare in negozio o nello store online per animali prodotti quali sistemi di smaltimento e distributori automatici di acqua e croccantini. Tra le categorie di interesse dei proprietari di cani spiccano invece deodoranti per l’ambiente dedicati e accessori GPS.
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